martedì 5 aprile 2011

DARDAGO ULTRA TRAIL: CICOPOTI ALLO SBANDO (1A PARTE)




Partenza dall’area Pic-Nic di Dardago (Mt. 270) ore 8.00, sono solo, anche l’ultima mia speranza l’AzzeKKagarbugli mi da buca, zaino in spalla con sufficienti vettovagliamenti mi avvio correndo verso Mezzomonte, prendendo la strada sterrata. Dopo un paio di chilometri sullo sterrato,alla curva prendo il sentiero, qui inizia il mio calvario, salendo pian piano nella boscaglia e seguendo la segnaletica arrivo fino ad incrociare il 984, ma corro un po’ più in basso, fino a sbucare tra i caseggiati di Mezzomonte, qui remore dell’ultima uscita, giro verso la salita ma anziché proseguire diritto svolto da lì a poco a sinistra quindi scendo fino al cimitero ed imbocco la discesa (M2) che mi farà arrivare, tra un viottolo e l’altro, all’inizio del 981-982. Decido all’incrocio di proseguire per il 981,e per l’ascesa mi faccio aiutare anche dai bastoncini, la giornata è ancora lunga, quindi meglio dosare le forze. La salita non è impegnativa, quindi dopo 40/45 minuti giungo a Casera Costa Cervera (Mt. 1131) proseguo fino a Casera Busa Bernart (Mt. 1250), quindi decido di fare la prima sosta, dopo 2 ore e 21 minuti. Rifocillatomi abbondantemente prendo a scendere il 982, è giunto in prossimità della fontanella riempio le borracce, visto che poi inconsapevole, fino all’arrivo non avrò più alcun rifornimento. Giunto alla strada scendo fino ad incrociare la strada sterrata che costeggia parallela Mezzomonte, qui arrivato alla croce imbocco un sentiero da poco scoperto dal pazzo, per un po’ esso è segnalato con dei bollini arancioni, ma non conoscendolo subito dopo perdo ogni riferimento, quindi proseguo fino a sbucare nella strada asfaltata. Ormai sono passate più di tre ore e mezza ed il caldo assillante si fa sentire, tutta l’ascesa la faccio camminando sull’asfalto sino a giungere Casera Val di Lama (Mt 1.108), qui finisco le mie risorse idriche, mi illudo di trovare dell’acqua, ma è tutto inutile, quindi decido di proseguire fino all’imbocco del 984, sebbene siano passate varie ore ed il caldo continui a cuocermi, e nonostante sia esausto dalla fatica, decido di salire ancora per raggiungere il mio obbiettivo, ossia l’incrocio tra il 984 e il 984A. Man mano che salgo la sete e la stanchezza si fanno sempre più lancinanti, quindi giunto ad uno spiazzo ancora innevato, mi ficco dentro senza remore ed ingerisco la maggior quantità di neve possibile, anche se l’aspetto lascia alquanto desiderare. Mangio ancora un Fruttino e proseguo fino a destinazione Mt. 1372, quindi prendo per il 984A, è buttandomi a capo fitto, giù per il ghiaione, con le ultime energie rimaste, raggiungo finalmente la strada ( madonna della neve) per poi imboccare il 990A, quindi arrivato al Ristorante, anziché scendere, decido che non ne ho abbastanza, quindi prendo per S. Tome ed imbocco la variante Cico, quindi passo le paretine di roccia (990) fino ad arrivare alle cascate, lì faccio l’ultima fermata, bevo ancor, mi rinfresco un po’ e poi proseguo fino a giungere di nuovo alla macchina. Sono passate circa 6 ore dalla mia partenza, ho percorso più di 28 Km, facendo oltre 2440 Mt D+, vorrei solo riposare, credo che l’AzzeKKagarbugli, alla fine abbia fatto la cosa più sensata della giornata, quella di rimanere a dormire.

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