venerdì 30 luglio 2010

VK & DOLOMITESKYRACE 16-18/07/2010

Per visualizzare i commenti, sofferma il cursore sopra le immagini per un paio d'ore....


Peccato che fosse un tratto praticamente orizzontale...Pagare il fotografo non è stata una bella mossa

Le mani sui fianchi?!?!?! Hai le doglie???

E' inutile che guardi in alto, adesso bisogna scendere. Se non ne hai avuto abbastanza puoi farti un altro giro...

Cosa avrà visto 'sottostante le stesse gambe' di quello 'antecedente a se stesso'?

Scusi, ma sta salutando casa? E'una gara, non un provino per qualche reality...

Un altro colto da 'reality sorriso'...

Trattasi di 'classica espressione emorroidea'...

Orgasmo o apparizione?!? Non vogliamo saperlo...

giovedì 29 luglio 2010

RICORDI PASSATI 10/01/2010



Questo racconto è nato prima che nascesse questo blog.....Riviviamo il passato con l'augurio che possa ripetersi in futuro....AMEN
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Grazie!
Grazie a tutti dell allenamento indimenticabile di ieri. Mancavano solo la Valchiria (poverina...comincia a sentire l età) e il Ciclope (il quale dovrà farsi perdonare con 5 ripetute sui 1000m...di dislivello :) )

Il gruppo ha raggiunto quota 12, un record. Quindi la giornata merita un resoconto romanzato.

Ore 7:00.
Il PaZz0 è svegliato da un sms del Saggio che annuncia la sua dipartita se la pioggia non fosse cessata;
Ore 7:45.
Il Saggio chiama il PaZz0 e chiede:"Cos che fasemo ?"; il PaZz0 :"Qua gha smesso, 'ndemo "; Il Saggio:"A mi me par de no"; Il Pazzo "L acqua è solo illusione....";
Ore 8:00
Il PaZz0 si reca a casa di Mr.T; lo recupera e via all appuntamento con il Saggio;
Ore 8:15
Per aumentare la pressione diastolica, i nostri tre impavidi si recano presso il bar della tettona a Tiezzo a bersi un caffettino; doppio doping....;
Ore 8:30 in viaggio.
La pioggia non cessa. "Là non piove", Mr.T rassicura indicando il campanile di Dardago;
Ore 8:50 arrivo presso la casa del Maestro.
I tre sono soli; attendono solo la venuta del Maestro (nda "El xe sempre vestio a festa" ovvero mai pronto...) Ma di li a poco una, due, tre vetture atterrano, trasportando dodici adepti; un record!!!
Che emozione nel vedere quasi tutte le vecchie glorie "Azzano Runners": i fratelli Dalla Torre, Gigione, Tonino, Cico, Fabio, Jerry, il Pier, il Maestro(Andrea), il Saggio (Ennio), Mr.T (Antonio) e per finire il Pazzo (e chi sarà mai....). Una lacrima solca i volti dei presenti (nda. Di chi? boh?) durante il minuto di raccoglimento a ricordo dei lontani inverni del 1998, quando questi ed altri "Runners" invadevano i sentieri della pedemontana per preparare gli attacchi agli atleti di altre, ben più blasonate, società;
Ore 9:15
Parte l allenamento: "Dardago - salita al Golgota (Masaret) a manetta e ritorno" (nda secondo voi di chi poteva essere quest idea);
L avvicinamento al Golgota è un finto riscaldamento. Mr.T detta l andatura. "Ma con che caxo ha fatto colazione? Pane ed efedrina???", si chiede il PaZz0.
Arrivati all attacco del Golgota, Mr.T fà sapere che i kilometri percorsi sono già 6. Ora, la sfida: una mulattiera altrettanto lunga (6 km) per un dislivello complessivo di 500 m. L aria si carica di tensione. Il Maestro avvisa che gli ultimi kilometri decideranno il tutto per tutto e ironizzando chiede al PaZz0 che musica si fosse portato per l evento.
E' risaputo (nda. Ma da chi????) che il PaZz0, da buon jogger, si dopa ascoltando musica estrema con una misera imitazione di IPod. "Oggi ho la colonna sonora ideale per entrare in un negozio di alimentazione biologica con un kalashnikov e fare una strage", dice sogghignando (nda. Da un pazzo che risposte vi aspettereste?) (nda2. Trattasi del gruppo tedesco Rammstein; un assaggio http://www.youtube.com/watch?v=IEc_93wz6AI)
Pronti; via. Il Maestro conduce fin dalle prime battute, mantiene la posizione e ferma il cronometro a 31min e 10s!Ricompattato il gruppo, si ritorna verso le macchine.
Dopo aver percorso in discesa la lunga salita appena compiuta, i GPS segnano 18 km; "casa" è ancora lontana.
I partecipanti si attendono una bella corsetta defaticante, ma, strada facendo davanti al gruppo, qualcuno ferito nell orgoglio perde le staffe....
Il gruppo ha come capi branco il Maestro e Gigione. Ma ecco affiancarsi il PaZz0. Il Maestro felice della lezione odierna infertagli (nda sulla salita del Golgota 3min di distacco non sono pochi), gli dice: "Sentivo la tua mancanza! Devi sempre avere il petto TRE cm + avanti". Il PaZz0 coglie l ironia e impaZz1sce. I ritmi (nda. dopo 19 km) cominciano a farsi più allegri: " 4 e 10 (al km)", esclama divertito il Gigione guardando il GPS e dopo pochi secondi rimarca "Adesso siamo a 4....3:50.....3:40". Il gruppo comincia a sfaldarsi; s odono rosari bestemmiati dalle retrovie....
Ultimi strappi finali con il Maestro che da il tutto per tutto per staccare il PaZz0 che furioso gli sta alle calcagna.
Dopo 2h 40min la sofferenza finisce.

Stanchi, distrutti, frollati e massacrati i legionari si cambiano e, mestamente sorridenti, ritornano alle proprie dimore in attesa della chiamata per altre battaglie.


La giornata indimenticabile (nda, per la cabala 10/01/10....mmmmm...) la voglio ricordare così attraverso una citazione di un noto film riarrangiata :

"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Polpacci in fiamme al largo dei bastioni del Cico. E ho visto il Dottore sfracellarsi al suolo; il Pazzo rotolarsi nel fango; i Fratelli camminare per mano; e la maglietta di Gigione balenare nel buio vicino alle porte di Dardago. Ho assistito alla cacciata dei discepoli da parte dal Maestro provato; ho sentito il Saggio lamentare la deplezione di glicogeno; e Mr. T, contro il cielo imprecare, 25.6 km.....
E tutti quei... momenti andranno perduti... nel tempo... come... lacrime... nella pioggia. È tempo di morire"

tratto dal film "Masaret Runner" (tutti i fatti riferiti alle persone sono realmente accaduti ).


Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

ps ogni errore logico e grammaticale è puramente poetico.....



giovedì 22 luglio 2010

DOLOMITESKYRACE 18-07-2010


In apertura un aneddoto.
La mattina della gara, il Dottore alla guida (nda a bordo Baeta, il Cico, l'aZEKKAgarbugli e il PaZz0) fermò la Raducioiu Car nei “pressi” di un vigile per chiedere informazioni su dove lasciare il mezzo. Chiudendo il manuale del perfetto burocrate, il pubblico ufficiale senza batter ciglio sentenziò: ”Andate avanti.; trovate una farmacia sulla sinistra; il parcheggio è SOTTOSTANTE LA STESSA”. In questa affermazione, i nostri percepirono un sapore ancestrale; mistico. “Lo ignoto” divenne “il noto” e, da lì in avanti, qualsiasi cosa apparve “SOTTOSTANTE LA STESSA” . Ad esempio “la stracciatella è sottostante il cono stesso”; “la partenza è sottostante la stessa”; “la scritta vibram sulla suola è sottostante la suola stessa”, etc etc

Ma torniamo al giorno prima.
Ore 21 (boh?!?!)
La combriccola composta da il Fisiotrappista con Kate, il Dottore, Baeta, il Cico, l'aZEKKAgarbugli e il Pazzo decide di mangiare al ristorante-pizzeria più assurdo di Canazei. Perché assurdo??? Il Dottore (nda penso fosse lui) chiama il cameriere per ordinare i caffè. Questo prendendo la comanda rutta “sottostante al Dottore stesso”. Passano un paio di minuti e al tavolo piomba il Vichingo (nda euforico ma spaventato al tempo stesso dal pronostico del polpo Paul - vedi immagine sotto) che con fare goliardico dice “Ma va a Cagare” (nda a chi secondo voi?). Una cameriera sulla settantina gli appunta seccata: ”Non si dicono parolacce di fronte ad una signora”. Della serie un cameriere ti vomita addosso e l'altro invece invoca il galateo spinto?!?!!? Scene degne di un film come “Borat”.



Ore 23 (ri-boh?!?!)
Tutti a nanna: Il Fisotrappista e Kate si avviano verso uno dei più lussu(RI)osi alberghi del pianeta, mentre il resto della ciurma “preferisce” il più “confortevole” garni Edy. La scelta di questo ameno ricovero fu fatta con accuratezza da il Dottore il quale chiese all’ufficio turistico di Canazei quale fosse il garni meno frequentato di tutto il Nord-est europeo da 30 anni a questa parte…
Ma gli ignavi “ameni” non sanno che cosa gli aspetta. Ad attenderli al parcheggio esterno una scritta minacciosa: “PEdy”. Dopo un attimo di sgomento i nostri, udendo delle voci bianche, trovano subito la relazione Edypea: dalla finestra dell edificio di fronte erano visibili orde di fanculli intonanti inni religiosi…

Ore 5:00 (sicuramente!!!).
Stipati in una camera singola, Il Cico, l AzeKKagarbugli ed il PaZz0 si destano per la mancanza di O2 “sottostante la stessa camera”.
Il Cico ed il Pazzo passarono la notte “sottostante la stessa” coperta cosa che sconvolse alquanto l aZEKKAgarbugli. Egli infatti temeva con orrore di trovare al risveglio i due in atteggiamenti equivoci: ammiccamenti e coccole rivelanti una notte passata amorevolmente a trenino…
Causa segreto istruttorio e viste le attuali leggi restrittive riguardo ad intercettazioni di varia natura, poco si conosce della notte tra il Dottore e Baeta.
La colazione rivela una dolce sorpresa: una valanga di torte. Purtroppo per il PaZz0 il garni non era dotato di cartoni per le scorte a la “Drei Zinnen”. Ricordiamo che in occasione di questa gara (nda la “Drei Zinnen” appunto). il nostro, usando lo stratagemma del cartone vuoto, portò a casa 36 fette di dolce.

Ore 8:00
Si verifica l‘aneddoto sottostante lo stesso titolo di questo racconto.

Ore 8:00:45 (DolomiteSkyRace vista da un punto di vista sottostante lo stesso punto di vista)

Le premesse non sono delle migliori: H20 a catinelle dal cielo e temperatura 11°C. Niente Piz Boè causa neve. Partenza ore 8:30; posticipata alle 9:00, no alle 9:15. “Insomma, ma quando diamine si parte????”, mi chiedo infreddolito.
Si parte. Le gambe sembrano aver retto bene il colpo del VK. Ma forse non è così ( nda scusi, ma chi caxxx se ne frega?!?! Bisogna sempre trovare scuse alle prestazioni? Se non vai più di così è inutile pensare che potresti fare meglio con: i pianeti nella costellazione del drago; del riso privo di glutine, ma non di smegma; etc etc )
Alle prime salite delle piste da sci subito la corsa si fa passo. Sono già al limite….”Cavolo ma è appena cominciata”, mi dico. Nel frattempo spero che spiani…non spiana…non spiana…ecco spiana!!!!….Ma la gamba non vuole ripartire. Per il principio del minimo potenziale energetico (nda facciamo meno gli sboroni ovvero scrivi come che te magni, grassie), gli arti inferiori in questione (?) si trovano bene al passo quindi “decido” di tenerli al passo fino al passo (Pordoi).
Ecco cominciare la salita alla forcella (Pordoi). Da qui qualcosa cambia: sembra che le gambe beneficino della mancanza di O2 (nda e avanti con i simboli, vuoi farci vedere che hai studiato chimica all’asilo?) e comincio a raccogliere le prime vittime.
“Finalmente si scollina …finalmente la discesa…finalmente un cambio di rapporto!!!!!!”, arrivato in cima penso gioiosamente. Ma… Subito la mia irruenza si infrange contro una lingua di neve ghiacciata lunga un kilometro. Qui i miei capitomboli sono incessanti. ”Ma è una gara di sci da discesa ?!?!?!?Quando cavolo arriva un ghiaione, una sentiero, qualcosa di più asciutto??? “, mi chiedo rotolandomi allegramente.
Di lì a tanti ruzzoloni, i tratti di discesa diventano a me più congeniali. E via…taglioni sui sentieri…sorpassi al limite del codice montano e valangate di sassi verso i concorrenti più a valle mi fanno guadagnare posizioni (nda cosa non si fa per mettere fuori uso l avversario).
Poi il sentiero diventa meno insidioso ed è a questo punto che decido di battezzare il culo. Su di un ponticello di bagnato, la scarpa sx perde l’aderenza e la chiappa dx, escoriandosi, attutisce il colpo: un bel gioco di squadra sx-dx. Fine dei sentieri. Ora si procede per mulattiera e asfalto fino in paese dove comincio ad udire il dolce suono dei campanacci che fortunatamente non preannunciano una mandria di vacche impazzite lungo il percorso, ma l’arrivo di questa bellissima DolomiteSkyRace!

In attesa di un resoconto fotografico vorrei mandare un ringraziamento speciale a chi vuole sentirsi ringraziare

lunedì 19 luglio 2010

LUT 2010 “MONSTER” 90 KM m 5000 D+






Arriviamo ad AURONZO verso le 18.30, ci presentiamo a ritirare il pettorale, ma c'è spiegato che per il ritiro occorre presentate il materiale obbligatorio, quindi ci dirigiamo in macchina per mettere il tutto nello zaino, ma…… C….. abbiamo dimenticato i bicchieri, ed io mi accorgo che mi manca anche il fischietto. Ci dirigiamo, di corsa verso il centro del paese e li acquistiamo ciò che ci manca. Mettiamo il tutto dentro lo zaino è ci presentiamo per il ritiro del pettorale, una volta prelevato, il Fisio decide di riposarsi un po’, mentre io decido di fare un giro in paese, è alla prima gelateria che trovo, mi fermo a prendere la mia solita quantità esagerata di gelato.
Alle 20.45 ceniamo con pasta, Coca Cola e MONSTER, dopo di che verso le 22.30 ci vestiamo prima del Briefing. Una volta deciso per l’abbigliamento lungo, mi arrovello non poco per decidere quali scarpe usare, dopo averle provate e riprovate scelgo le Inov. Alle 23.00 c’è il Briefing con cui ci comunicano che il percorso sarà modificato, visto alcune frane scese durante le giornate precedenti, niente Rifugio Carducci, forcella Giralba, Piani di Cengia,(Hippie !!!!!), ma ascesa per il Rifugio Auronzo, per poi proseguire verso il Locatelli e quindi ritornare su tracciato originario.
Ore 0:00 partiti, giro il mio sguardo verso Andrea (Azzano Runners) e il suo amico e non ho nemmeno il tempo di iniziare i primi passi, che Fisiotrappista è già sparito, non lo vedo, penso “come sempre dice di partire piano ma non sa resistere”, al via, diventa un MONSTER. Alla fine della rampa lo vedo lì che mi aspetta, quindi gli confermo che se vuole correrla a tutta può andare, non riesco affrontare 90 Km a birra. Con un accenno mi rassicura che la vuole farla assieme, quindi correndo adagio, passiamo tutto il paese e usciti, a sinistra imboccando la ciclabile che ci porterà fino a località GIRALBA. Qui proseguiamo per la strada statale, e da lì a poco giriamo a destra per imboccare la strada che ci porterà all’attacco del sentiero n. 1104 fino a raggiungere il rifugio AURONZO. La prima parte è corribile, la seconda parte inerpica, devo con tutto me stesso frenare lo scalpitante Fisioterapista, che appena può allunga il passo dovendo poi rallentare per aspettarmi. Il cielo stellato ci fa da cornice, oltre le centinaia di pile frontali che ci accompagnano per la salita, dal basso si vede una serpentina di luci che corrono verso il cielo. Man mano che saliamo la temperatura diminuisce e giunti all’AURONZO alle 2:20, scorgiamo nella penombra le mitiche TRE CIME, proseguiamo fino alla Capella degli Alpini (2314 Mt.), dove troviamo il primo ristoro, lì mangiamo e ci vestiamo visto la temperatura di tre – quattro gradi.Proseguiamo poi per il Rifugio LAVAREDO e poi per il Rifugio LOCATELLI, giunti quasi al rifugio svoltiamo a sinistra ed imbocchiamo il sentiero n. 102.DISCESA……, non ho il tempo di pensare, mi butto giù a capo fitto senza remore, tagliando, a volte la mia irruenza sfiora altri concorrenti, ma non ho il tempo di scusarmi, vado di fretta, (non penso che mancano ancora 70 Km all’arrivo), non guardo nemmeno se il Fisio e dietro di me, corro e basta, la luce della mia pila frontale illumina il percorso, non sento nemmeno il freddo, ho voglia di correre, di lasciarmi alle spalle più concorrenti possibili, le gambe mi tengono, incurante del pericolo, giungo alla fine. Mi fermo, decido poi di correre lentamente, so che il Fisio, vista la sua preparazione, da lì a poco mi raggiungerà. Arriva, mi chiede, dove ero finito, visto che al bivio per il LOCATELLI ero dietro di lui, gli spiego che ho tagliato e che ho cercato di chiamarlo ma non avevo ricevuto alcuna risposta. Mah!!, veramente qualcuno mi ha risposto, ma era una certa Roberta, e poi non c’è lo fatta a resistere, era una gran bella discesa, gli dico, e quindi …...Proseguiamo per la VAL RIMBON fino a scendere a circa Mt. 1600, svoltiamo a sinistra per la VAL RIMBIANCO, lì facciamo l’alba. Il cielo è coperto, spero che non piova, qui l’irruento Fisio appena vede la salita scalpita come uno stambecco, quindi fa corsa a se, non ho la forza di salire a quel ritmo, decido di proseguire con il mio passo, ho una fame bestia, vorrei fermarmi, ma…….. non l’ho vedo più, quindi a denti stretti proseguo. Giunti al Pedaggio MAUT, ci fermiamo, lì con aria sorniona, il Fisio sbeffeggiandomi, mi chiede, dove ero finito. Gli confermo che ho avuto una crisi di fame che non riuscivo a tenere il suo passo. Facciamo colazione. Ripartiamo verso MISURINA, correndo su e giù, su strada forestale e su un lungo sentiero, fino a raggiungere il primo controllo a FEDERVECCHIA (1368 Mt.) dopo aver percorso circa Km 42. Sono le 7:10. Cambiamo i vestiti da pesanti a corti, ristoriamo con panini, coca-cola e sali, e poi di nuovo via di corsa verso l’altra metà del percorso. Qui, attraversiamo la Foresta di SOMADIDA verso val di San Vito, e in leggera salita, ma spinti dal voler correre in compagnia di due ragazze (nda Moira e Kate ne sono a conoscenza???), proseguiamo spediti verso l’inizio del prossimo calvario, Forcella GRANDE 2260 Mt.





Con passo veloce percorriamo il primo tratto sotto un fitto boschetto, per poi ritrovarci in pieno sole, ma per fortuna che oggi ci sono nuvole. Il Fisio, impaziente di arrivare in cima, decide di allungare il passo. Mi stacco, a metà della salita (ben 8 km); devo fermarmi; ho finito il carburante e, non vedendo più il Fisio, decido di sedermi su una roccia e mangiare. Riparto, dopo un Km vedo il Fisio che mi aspetta. Ripartiamo insieme fino giungere in Forcella. Finalmente DISCESA………...Come al Locatelli decido di buttarmi giù senza remore, tagliando il più possibile (hi, hi, hi,), giungo al Rifugio S. MARCO (1823 Mt.) , da SOLO. Lì incontro uno del Mercury che avevo conosciuto in una uscita con il Pazzo e Mr. T, sopra le valli di Cordignano, sdraiato e distrutto, mi racconta di aver abbandonato la gara, perché per ben due volte era svenuto (al momento del ritiro era trentesimo). Al Rifugio bevo una coca cola e un caffè aspettando nel frattempo il Fisio, che arriverà da lì a poco. Dissetatosi anche lui, con coca cola e caffè, ripartiamo per Forcella PICCOLA (2120 Mt.). Di nuovo un tratto di falso piano e poi su, su, su in una serpentina che sembra non finire mai, sono lunghissimi questi tre km che ci separano dalla Forcella. Malediciamo chi ci aveva illuso che saremo arrivati velocemente. Nonostante la fame, decidiamo di raggiungere il Rifugio GALASSI, sperando di trovare lì il sospirato rifornimento, e invece, dobbiamo scendere ancora per ben altri quattro km. Arriviamo alla CAPANNA DEGLI ALPINI (1395 Mt.) alle 12.20, ultimo controllo. Fin qui abbiamo percorso circa 62 km.(Foto estratta dal sito della LUT)(Foto estratta dal sito della LUT)(CAPANNA DEGLI ALPINI)Qui mangiamo una pasta e ci riposiamo per quindici minuti, anche costretti dal solito salto in bagno del Fisio. Questa volta, mi sparo anziché una coca-cola, una bella Birra fresca. Ci rifocilliamo ben bene e poi ripartiamo per l’ultima salita (credevamo).Facciamo il primo tratto di strada bianca camminando, sapendo che ci attendevano ancora 28 km, di cui ben tre - quattro chilometri in salita con un dislivello di circa 800 Mt (nda GNOMO DOCET!!!). Con un buon passo iniziamo la salita, questa volta precedo il Fisio, che un po’ stanco cerca di salire con un bastone come appoggio, in questo tratto ci affianca un concorrente con cui avevamo fatto un gran tratto di strada fino quasi a Forcella GRANDE, saliamo talmente bene che lo stacchiamo e ne raggiungiamo altri. Dopo più di un’ora arriviamo al Rifugio CHIGGIATO (1911 Mt.), il tempo di bere e di mangiare una barretta ripartiamo, pensando che ormai avevamo fatto il più, e che da li in poi, sarebbe stata una passeggiata in discesa, fino all’arrivo, ed invece !!!!!!! Percorriamo venti chilometri di sentiero e mulattiera bianca che sale e scende di continuo fino ad arrivare all’ultimo ristoro Rifugio BAION (1828 Mt.), qui ci mancano ancora 16 km, speranzosi di farli solo in discesa, facciamo l’ultimo spuntino, e l’ultima Coca Cola, poi ripartiamo di buona lena, ma ci accorgiamo subito che la musica non cambia. Per tutto il tragitto non facciamo altro che imprecare (QUESTI SON PAZZI, CHE CA…. DI FINALE, DIO DI QUA DIO DI LA). Giunti a Col BURGION (1666 Mt.), prendiamo il sentiero n. 271 che ci porterà al Monte AGNUDO (1573 Mt.) per poi prendere la mulattiera, fino a ricongiungerci con la strada bianca ed infine di nuovo sentiero fino alla strada asfaltata, li raggiungiamo parecchi concorrenti che lasciamo sul posto per correre a più non posso (4,20- 4,30 al kilometro) verso l’AMBITO traguardo.
Prima di raggiungere il ponte vicino al Lago, vediamo venirci incontro due facce finalmente note, GIUSTO e LAURA, che ci incitano fino al traguardo. L’ultimo kilometro è un piccolo saliscendi con rampa finale, ma poco importa, la voglia di arrivare ci spinge a correre fino al traguardo; qui giungiamo dopo 18 ore e 19 minuti, stanchi ma felici per l’impresa. Ora si, che ci meritiamo una sacrosanta birra.
Vorrei ringraziare tutti quelli che in questi mesi ci hanno sostenuto con duri allenamenti e sopportato (Moira, Leo, Kate, Azzeccagarbugli, il PaZz0, il Maestro, Dottore, Mr. T, il Saggio, lo Zar, Giusto, Laura, il Capo, el Bortol (ex-MagnavOvi), Bubac ecc….) ma vorrei ringraziare particolarmente MAURI (Fisio), con cui ho condiviso questa splendida avventura.


GRAZIE A TUTTI